Ciò che accade a Dorian Gray nell’omonimo romanzo di Oscar Wilde rappresenta ai nostri occhi l’importanza di una integrazione fra le diverse parti di sé, che comprenda anche quelle meno desiderabili. Le vicende narrate, che non riportiamo ma che invitiamo a leggere, sono anche un simbolo di quanto possa essere arduo, ma al contempo necessario, mirare alla riconciliazione tra l’apparenza declinata come desiderabilità sociale e l’autenticità dei vissuti personali, cioè impegnarsi a ridurre la distanza tra “ciò che mostro” e “ciò che sento di essere veramente”.